MATTEU 2007 robba di inu!

24 ottobre 2008  |  di Piero Careddu

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Oggi domenica 13 ottobre 2008 ho assaggiato la nuova annata di Matteu, il grande vermentino apparso due vendemmie fa nel firmamento dell’enologia sarda come una delle più belle sorprese degli ultimi anni. Il vulcanico Bastiano Ragnedda gli ha voluto cambiare vestito regalando alla bottiglia una charmant etichetta blu cobalto con le scritte in oro. Ma aldilà dell’esteriorità, alla quale noi di Taribari è risaputo diamo poco spazio, è il vino che merita tutta la nostra attenzione.

 Il signor Ragnedda mi aveva avvertito che, perchè esprimesse tutte le potenzialità, c’era ancora bisogno di tempo ma io mi sono come al solito fidato dell’istinto e ho aperto una bottiglia.
Come sempre l’ho voluto assaggiare a temperatura ambiente avendo sperimentato a suo tempo quanto il freddo è nemico di questo vermentino. Cerco sempre di essere prudente nei giudizi anche quando ho la consapevolezza di essere davanti ad una grande bottiglia ma sarei poco serio se non sottolineassi la reale grandezza del Matteu 1997. Se la prima annata ci lasciò a bocca aperta per l’esuberante mineralità e per la struttura imponente, la sensazione che si ha assangiando questa annata è quella della quadratura del cerchio: la sintesi del vermentino, della macchia gallurese, del granito, dell’aria salmastra tutto condensato con una grazia e una beva fuori da ogni parametro. E tutto ancora deve succedere…

MATTEU 2007
Altacutena srl
Arzachena (ot)

Giallo fieno con nuances citrine e riflessi brillanti. Denso e spesso. Naso ricco e di notevole lunghezza; su basi vegetali di piante aromatiche si sviluppano tutta una serie di suggestioni di   macchia in piena fioritura, con melone bianco e ananas; le sensazioni più complesse sono rappresentate da accennati sentori di roccia e brezza. L’impatto al palato è di ingresso imponente e garbato allo stesso tempo; il frutto si allarga aderendo alla cavità orale in progressione alternando le sensazioni fresche e balsamiche a quelle grasse e rotonde. Il momento retronasale ripropone frutta dolce e stramatura con ancora timo selvatico e mirto. Finale lungo e soave che continua a evolversi in nuove suggestioni aromatiche. Ti lascia con l’inquieta curiosità di sapere come sarà fra 12, 20, 30 mesi.
A tavola con ostriche, zuppe di gamberoni con patate, agnello in umido al finocchietto, in solitudine con i propri pensieri.

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