4112… GRANDE CUCINA A FIUMICINO

25 luglio 2016  |  di Yohanka Alfonso Contreras

Quarantunododici a Fiumicino: Un angolo di sorprese e un cuoco nel suo angolo.

La voglia di sapere cosa sia davvero addentrarsi nell’atmosfera delle rinomate stelle Michelin ricreate da tantissimi film -dopo che quello del cuoco è diventato un mestiere così in voga- e la curiosità di scoprire cosa significa e quanto sia impegnativo dal punto di vista economico, mangiare in un luogo segnato da questa influente riconoscenza, m’indirizzarono verso il bistrot situato all’interno dello spazio Quarantunododici.

Un bistrot ed un ristorante cosi quotato in un paesaggio dove le barche la fanno da padrone? L’ esperienza inizia proprio al momento dell’arrivo al posto. Seduti al bar di una cucina semiaperta, i clienti possono testimoniare non solo la preparazione di ciò che avviene prima, si può scorgere l’amore che ciascuno dei cuochi del team comandato da Daniele Usai mette in ciascuno dei piatti che si preparano. La sua presenza è senza’altro la carta vincente per il nuovo complesso del Nautilus Marina di Fiumicino.

Quando si parla di una cucina a vista, ci si riferisce non solo all’allestimento, ma alla possibilità di creare una zona rilassante dove la soddisfazione è sul piatto, in modo che camerieri e sommelier prendono sempre il tempo per parlare e scherzare con gli ospiti mentre servono i piatti e raccomandando i vini in modo accurato. Qui l’arte viene scoperto al palato, chiudendo gli occhi e aprendo la memoria gustativa del ricordo o, in alcuni casi, per salvare una nuova memoria.

Sono dichiaratamente appassionata della cucina innovativa e audace, quella che abbina senza paura degli ingredienti stagionali, essenziali, anche esotici, nella filosofia della cottura “appena quanto basta” che eleva la gustosità nel scoprire i pochi ma buoni elementi che conformano il piatto senza elaborazioni troppo complesse. La cucina stuzzicante, oltre l’impatto visivo. E questa è la gastronomia che ci si ritrova davanti al Quarantunododici, rifinita nelle mani del giovane professionista premiato con 1 stella Michelin Daniele Usai.

Guardare lo chef all’opera è da se un fatto sensoriale. Lontano dal cerchio che inizia con un aumento dell’ego dopo il riconoscimento attribuito e che molte volte conduce al ristoratore a volere una seconda e terza stella a prescindere, Usai sviluppa il suo lavoro liberamente, prepara quello che gli piace e cucina senza limitazioni, sperimentando, senza nessuna preoccupazione. Ascolta ogni cliente con attenzione, pronto a cogliere i dettagli dei commenti sulle sue realizzazioni.

Maestria e umiltà sono il connubio vincente di Daniele Usai. La sua Tartare di tonno e guacamole rimane per me un sapore indimenticabile che con delicatezza mi ha trascinato con carattere e l’aroma alle mie origini, legati ai profumi del coriandolo fresco. E’ difficile farsi sorprendere da un piatto semplice: il dono più grande che può offrire oggi un cuoco è un esercizio unico.

La piacevolezza e le singolarità proposte da Daniele Usai vanno associate ai prezzi assolutamente contenuti che hanno voluto i gestori. Il Quarantunododici è molto moderno, luminoso, semplice, con una grande vetrata sul fiume e tavoli all’aperto, accogliente in ogni particolare. In funzione già dalla mattina con una selezione di brioches fatte rigorosamente in loco, va avanti per tutta la giornata con il pranzo proposto nel bistrot e gli aperitivi al bar dal pomeriggio, per raggiungere l’apice all’ora di cena con l’apertura di “Il Tino”, il Ristorante gourmet che funziona fino a tarda sera. Un luogo in cui si percepisce che il fondamentale parte dal ciclo della creazione, dalla cucina come un omaggio agli insegnamenti che ogni giorno si aggirano fra i fornelli, dove il vero protagonista è il piacere. La cucina come fatto per essere goduto dove, come in ogni forma d’arte che si rispetta, il divertimento esiste solo quando l’artista offre le sue creazioni al pubblico ricambiato dall’estasi.

Chiunque abbia avuto un minimo contatto con una cucina professionale sa che non è una professione per tutti, richiede grande applicazione, dedizione costante ed essere fatto di una certa pasta speciale per funzionare in atmosfera giusta.

Si tratta di un progetto con un team di professionisti che si sforza per deliziare i suoi commensali in ogni dettaglio. Un mix di classe, ottima cucina e musica eccellente. Ebbene sì, la musica occupa una posizione da non sottovalutare al Quarantunododici. Il locale propone un ampio programma con la presenza di musicisti scelti accuratamente che suonano dal vivo.

La ricetta per il successo è molto semplice: impegno, sforzo, gusto, ascolto, emozione, ispirazione, coccolare, svolgere il lavoro con soddisfazione, entusiasmo, intelligenza e intuizione per trasmettere tutto ciò.

Il tempo trascorre veloce per noi clienti e protagonisti in quest’ambiente sublime, creando un circolo virtuoso di ammirazione e rispetto reciproco tra chi crede e per chi ama l’arte culinaria. E non c’è migliore ricompensa per i gestori che vedere i propri ospiti sorridenti dopo la consumata esperienza epicurea.

Quarantunododici | Fiumicino | via Monte Cadria 127 |

1 Commento a “4112… GRANDE CUCINA A FIUMICINO”

  1. Daniela @SenzaPanna scrive:

    Lele Usai e Claudio Bronzi sono dei grandi, persone che hanno lavorato seriamente per anni per arrivare dove sono senza mai mollare. Io li ammiro oltre a mangiarci sempre benissimo!!!
    Ottimo 4112 il bistrot di giorno e ottimo Il Tino per un’esperienza serale gourmet.

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