Archivio della Categoria Canzoni ubriache

LA FELICITA’ E’ UN DOLORE CHE RIDE: PARALLELO 41 E LE CANZONI DI PINO PIRAS

27 dicembre 2010  |  di Antonio Canu

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“Un home del pais” è l’ultimo lavoro prodotto, insieme a un ispiratissimo Claudio Gabriel Sanna, da Claudia Crabuzza. Non solo un modo per alleviare lo spasmo dell’attesa per un nuovo disco dei suoi Chichimeca, perla perduta della musica prodotta in Sardegna, ma un lavoro di epocale importanza che, privo di qualsiasi calligrafismo filologico o commemorativo e composto da un cd e da un dvd con un delicato e struggente documentario realizzato dalla stessa Crabuzza, vuole ricordare e tramandare la musica e la storia di Pino Piras. (continua…)

BALLA E PENSA: BARRIO SUD E PILSNER HORO

20 dicembre 2010  |  di Antonio Canu

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Di “Gioia e rivoluzione” parlarono per primi gli Area. “Balla e pienza” era un battagliero motto musical-politico napoletano degli anni ’90. “Free your mind and your ass will follow”, oltre che il titolo di un mitico disco dei Funkadelic,  è uno slogan afroamericano che cambia l’ordine degli addendi con il medesimo senso. E cioè che lo scrollare delle natiche a tempo non solo non è in contrasto ma è complementare all’impegno militante e, dunque,  impegno politico e divertimento sono tuttaltro che cose distinte, anzi si potenziano a vicenda.

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International POPular Group, international popular wine: Nasodoble e Dettori bianco 2007

7 luglio 2010  |  di Antonio Canu

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A vederli dal vivo durante la presentazione del loro nuovo lavoro “Perigolosi” i Nasodoble sembravano un  gruppo di rock psichedelico degli anni ‘70. Anzi, tacendo delle influenze colte di certa musica contemporanea e dello spirito zappiano – beefheartiano che va a braccetto con disinvoltura con la migliore tradizione della canzone d’autore italiana e a voler essere maniaci delle etichette,  un gruppo psic-prog-jazz-folk rock. (continua…)

Robba verde: De Grinpipol & Grasshopper cocktail.

12 maggio 2010  |  di Antonio Canu

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Narra la leggenda che all’inizio i cinque sballati uomini verdi che compongono la band sassarese De Grinpipol fossero una cover band dei Motorpsycho. E, se non fossero così pelosi, meriterebbero per questo baci in bocca, chè non è da tutti fare covers dei geniali pazzi di Trondheim. (continua…)