PENSAMENTU DE SORRES

13 maggio 2017  |  di Piero Careddu

UNA COPPIA DI GIOVANI CONTADINI CON LA MISSIONE DEL CANNONAU E UN’ OCCHIO ALL’AMBIENTE

Cherculufrosu (quercia fronzuta) è il nome della Vigna poggiata su una delle colline più alte della Romangia. Da una parte il Golfo dell’Asinara e un lungo pezzo della Marina di Sorso, dall’altra Osilo e l’Anglona. Una vigna che, a parte la poesia del panorama mozzafiato, potrebbe essere catalogata fra quelle della cosiddetta “viticoltura eroica”: pendenze folli per vendemmiatori coraggiosi, che formano geometrie sinuose e poetiche se ad ammirarle non è il contadino che deve potare, sovesciare, zappare e raccogliere.

Se l’osservatore si sforza a guardare con l’occhio del vigneron allora è sudore, fatica immensa e polvere che ti entra dappertutto. In una mattinata di metà maggio ho voluto visitare la Tenuta Sorres accompagnato da Laura Fiori, una delle due Sorres, suo marito Pierfranco anche lui elemento fondamentale del progetto e Chiara, una delizia di bambina loro figlia . Delia, l’altrà metà dell’equipaggio vive parte dell’anno a Londra e si occupa di comunicazione e mercati esteri. Le prime sensazioni che mi hanno trasmesso Laura e Pierfranco, durante la lunga passeggiata sotto un sole quasi estivo, sono state quelle di persone dalla grande pulizia interiore, con la fierezza di aver realizzato un piccolo grande sogno: fare un vino che raccontasse la loro Romangia senza fare compromessi con la schizofrenia dei mercati e confrontarsi col vitigno più rappresentativo, amato e sputtanato della nostra terra: il Cannonau. L’occhio attento, il mio, di chi di vigne ne ha girate tante, coglie in tempi rapidi che la filosofia agricola è realmente quella che dichiarano: nessun diserbo, nessun trattamento sistemico, solo poltiglia e poche volte all’anno. Almeno nove decimi della vigna sono coltivati a Cannonau con qualche filare di Merlot che ha rese bassissime e che, al momento, viene utilizzato per microvinificazioni sperimentali. Tra i progetti futuri l’acquisizione di alcuni ettari confinanti, per produrre vermentino e moscato e chiudere il cerchio della tradizione. Pensamentu, il nome della loro unica etichetta al momento prodotta, è una grande interpretazione di Cannonau in purezza. Vino diretto e senza mediazioni, che gioca a tutto tondo con il proprio terroir, tirando fuori tutta l’originalità possibile di quel Cru di alta collina così selvaggio e difficile da raggiungere. Quello che segue è il racconto della mini-verticale delle tre annate esistenti (una ancora non commercializzata) che abbiamo assaggiato a casa di Laura e Pierfranco.

PENSAMENTU 2015 Cannonau di Sardegna doc (non ancora commercializzato)

Colore rosso cotto con nuances di opale. Naso ricco e personale con prime suggestioni di frutta rossa che abbracciano richiami speziati di pasticceria secca e le note balsamiche di fiori da cassetto. Piacevole nota minerale chiude il cerchio di un corredo olfattivo in piena evoluzione. In bocca è un puledro scalciante ma già piacevole e di buona beva. Tannini graffianti tenuti a bada dalla nota alcoolica importante e una buona acidità lasciano spazio all’ipotesi di un futuro radioso per questa annata. Il finale è lungo e accattivante. Al momento è da accostare soprattutto a formaggi di capra di media stagionatura ma potrebbe furoreggiare con zuppe di legumi invernali e pesci grassi alla brace.

PENSAMENTU 2014 Cannonau di Sardegna doc

Un bel rosso di pietra granata ancora in splendida forma e lucentezza. Il naso è elegante e di spessore con i richiami alla confettura di marasca che dominano sulle note speziate e di torrefazione. Al palato si concede con avvolgente rotondità. Freschezza balsamica ancora dialogante con la nota alcoolica che è pilastro di una struttura sempre più vicina ad una condizione armonica. Il finale aromatico e lungo è dominato dal frutto. A tavola con un largo spettro di accostamenti al cibo, dai primi piatti con salse importanti, agli arrosti di carni rosse fino alle zuppe di pesce piccanti.

PENSAMENTU 2013 Cannonau di Sardegna doc

La prima annata della Cantina Sorres ha conservato un bel colore granato cupo e profondo. Il corredo olfattivo è strutturato su riconoscimenti di confetture di frutti rossi con largo spazio a suggestioni più evolute di cioccolato bianco e cuoio e con richiami più minerali alla terra calda. In bocca è grasso e aristocratico coi tannini che ancora fanno splendidamente il loro mestiere e una punta di freschezza balsamica che regala scorrevolezza e chiama il sorso successivo. Lungo e appagante il finale speziato. A Tavola con grandi formaggi e cacciagione in agrodolce.

Cantina Sorres s.r.l. Società Agricola
Via G. La Pira 16/2
07036 Sennori
Sardegna – Italia
Telefono Italia: +39 342 1021577
Telefono Inghilterra: +44 7450453633
Mail: info@cantinasorres.com

Scrivi un commento


Ciascun commento potrà avere una lunghezza massima di mille battute.


caratteri disponibili


ALTRI ARTICOLI