LA FELICITA’ E’ UN DOLORE CHE RIDE: PARALLELO 41 E LE CANZONI DI PINO PIRAS

27 dicembre 2010  |  di Antonio Canu

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“Un home del pais” è l’ultimo lavoro prodotto, insieme a un ispiratissimo Claudio Gabriel Sanna, da Claudia Crabuzza. Non solo un modo per alleviare lo spasmo dell’attesa per un nuovo disco dei suoi Chichimeca, perla perduta della musica prodotta in Sardegna, ma un lavoro di epocale importanza che, privo di qualsiasi calligrafismo filologico o commemorativo e composto da un cd e da un dvd con un delicato e struggente documentario realizzato dalla stessa Crabuzza, vuole ricordare e tramandare la musica e la storia di Pino Piras. Continua »

La Botteghina ad Alghero

20 dicembre 2010  |  di Antonio Canu

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Andare fuori a cena in ristorante ad Alghero, soprattutto ora nel pieno della stagione estiva ma anche d’inverno, non è una scelta facile. Se riuscite ad evitare qualche trappola per turisti e i tanti ristoranti senza infamia e senza lode che propongono sempre le stesse cose, a volte anche buone, in ottemperanza ad un malinteso concetto di cucina della tradizione, la scelta si riduce alla corretta classicità del Pavone, alla ricerca un po’ appannata ma sempre caratterizzata dalla qualità dei Tuguri, all’eccellenza geniale dei fratelli Andreini nel loro omonimo e stellato ristorante. Tre buone scelte, con una nostra spiccata predilezione per l’altissimo livello dell’ultima delle tre opzioni, ma non certo economiche.

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BALLA E PENSA: BARRIO SUD E PILSNER HORO

20 dicembre 2010  |  di Antonio Canu

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Di “Gioia e rivoluzione” parlarono per primi gli Area. “Balla e pienza” era un battagliero motto musical-politico napoletano degli anni ’90. “Free your mind and your ass will follow”, oltre che il titolo di un mitico disco dei Funkadelic,  è uno slogan afroamericano che cambia l’ordine degli addendi con il medesimo senso. E cioè che lo scrollare delle natiche a tempo non solo non è in contrasto ma è complementare all’impegno militante e, dunque,  impegno politico e divertimento sono tuttaltro che cose distinte, anzi si potenziano a vicenda.

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UN SIGARO RISORGIMENTALE (per giuseppe Mazzini e i “cattivi maestri”)

20 dicembre 2010  |  di Antonio Canu

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Strano pensare a come a scuola ci spiegavano il Risorgimento italiano. Ce lo raccontavano tutto d’un colore; le sue forze, ribelli e non, descritte come un unicum, quasi che tutti i protagonisti di quel tardo ottocento fossero una entità unica e coesa, animata dagli stessi ideali, praticante gli stessi metodi di lotta. Come se il perfido e opportunista Cavour servo del potere di quella genia di regnanti da strapazzo dei Savoia e i loro sanguinari generali avessero qualcosa a che spartire con Mazzini.

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