1 novembre 2014 | di Antonio Canu
“We can be in tune with time, we can be a slave to time or we can be in total aspiration trying to catch time.
There must be a fourth way: to flow with time. This is the organic way, the way of the organic society: to flow with time”
(Don Cherry – “Relativity Suite”)
<<Questo non è un disco jazz. Questa è la musica di un rituale. Ogni somiglianza con il jazz è puramente casuale e incidentale. Questo è il suono dell’utopia, dell’uguaglianza, del sogno egalitario universale, della terra, dell’acqua e delle forze vitali nelle loro varie forme. (…) È il suono del respiro, della comunità, della socialità e, fondamentalmente, del popolo. Un suono nel quale ci si preoccupa poco di fedeltà audio o di virtuosismo. Tutto ciò che importa è il momento dell’espressione, il momento della creazione e lo spazio comune che la musica rivela.>> (Dan Ruccia).
Dopo la perfetta recensione di Dan Ruccia della quale abbiamo appena citato un frammento, uscita nel 2012 su Dusted al momento della prima ristampa in digitale di “Organic Music Society” doppio LP di Don Cherry uscito originariamente nel 1972 ed introvabile da anni, potrebbe non esserci più alcunché da scrivere e aggiungere. Continua »
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27 ottobre 2014 | di Piero Careddu


FACCIA A FACCIA CON GIOVANNA CANU, L’ARTISTA SARDA CHE CREA GIOIELLI DI ALTO DESIGN CON PARTICOLARI TECNICHE ARTIGIANALI.
Si parla tanto di fuga di cervelli e il riferimento è quasi sempre legato a personalità del mondo della scienza o del hi-tech. Ci troviamo invece davanti al deserto verbale assoluto quando si tratta di provare ad analizzare La fuga dei Cuori e delle Anime e mi riferisco a quelle persone con talenti e sensibilità unici che non hanno trovato dimensione e spazi espressivi nella loro terra di nascita. Giovanna Canu è un “Anima in Fuga” per eccellenza: Sassarese di nascita con sangue pattadese, lascia la Sardegna giovanissima per laurearsi in Architettura e Design a Milano dove intraprende inizialmente una brillante carriera di manager che, pur dandole appagamento dal punto di vista materiale, non le consente di lasciar fluire quel fuoco artistico che ardeva sotto le ceneri di una quotidianità evidentemente non troppo stimolante per lei.
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23 ottobre 2014 | di Piero Careddu

Perché il mondo dell’enogastronomia è diventato così triste e psicotico? Una delle spiegazioni più plausibili, partendo dall’assunto che siamo quello che mangiamo e beviamo, potrebbe essere che ingurgitando quantità smodate di vini finti e cibi malati (travestiti da prodotti di grande cucina) la corteccia celebrale finisce per subire danni irreversibili. Continua »
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3 ottobre 2014 | di Piero Careddu
Irripetibile è il vino che abbiamo pensato, cercato e infine fatto e imbottigliato insieme a Tore Cherchi. Una storia che ha. prima di ogni altra motivazione, il cemento dell’amicizia alla base di tutto. Qualche anno passato a lavorare Tore ai fianchi per convincerlo a fare un vino “diverso” e altrettanti a fargli prendere atto che aveva fatto una grande cosa. Anche se ancora non me lo ha riconosciuto, Da quando lo abbiamo imbottigliato e iniziato a vendere, Irripetibile è diventato quello che è oggi: spessore, rotondità e mineralità. Non riesco e non voglio scrivere altro anche perchè ormai è quasi finito e rimarrà un bel ricordo. Grazie a Cherchi e a chi ha trovato tempo e voglia di condividere con noi questa bella esperienza.
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