International POPular Group, international popular wine: Nasodoble e Dettori bianco 2007

7 luglio 2010  |  di Antonio Canu

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A vederli dal vivo durante la presentazione del loro nuovo lavoro “Perigolosi” i Nasodoble sembravano un  gruppo di rock psichedelico degli anni ‘70. Anzi, tacendo delle influenze colte di certa musica contemporanea e dello spirito zappiano – beefheartiano che va a braccetto con disinvoltura con la migliore tradizione della canzone d’autore italiana e a voler essere maniaci delle etichette,  un gruppo psic-prog-jazz-folk rock. E il loro concerto, nella splendida cornice del sassarese Palazzo di Città, sembrava un’opera teatrale musicale patafisica diretta da un Jarry rientrato, ubriaco, dal carnevale di Ottana.
Ad ascoltarla registrata la musica di “Perigolosi”, pubblicata coraggiosamente sia in cd che in vinile, è ovviamente diversa. Più quadrata e strutturata, sarei tentato di dire più pop, per lo meno nella scorza pur senza perdere un briciolo della complessità della polpa.
Tanto per essere chiari da subito, “Perigolosi” che arriva a cinque anni dall’esordio discografico dei Nasodoble, il già bellissimo “Bestiario”, è un fottuto capolavoro. Un vero e proprio punto di svolta per la popular music fatta in Sardegna per il mondo. Un inno salato al mediterraneo e alla cultura dionisiaca, un rito pagano, un omaggio alla vite, al vino, alla sessualità, alla pazzia, ai calli sulle mani, alle reti che puzzano di pesce, al bianco delle case, agli spiritelli cattivi, alla forza delle parole e alla moltitudine che lotta ridendo. Una spiaggia d’inverno coperta della merda che il mare restituisce con cui i Nasodoble fanno sculture sbilenche, mostruose e bellissime.
Quale citare delle dieci canzoni senza far torto al perfetto quadro d’insieme? Il progressive reggae cubista di “Agualunga di vigna”, la finta house di “Primo pianto”, la bossa modernista di “Freddo”, la cover kraut circense di “Dall’altra parte del cancello” di Gaber, il rock’n’roll zappiano di “Gastrite”? Ognuna meriterebbe un saggio. E sarebbe comunque inadeguato perché si perderebbe la poesia e il suono. E l’effetto delle parole cantate che, usate come un cajon,  percuotono, rimbombano, allitterano, inciampano, giocano e si reinventano, si privano del significato esaltando il significante.
 Tre brani su tutti però splendono come lampare nel mare notturno. Le <<poche parole spinate da masticare>> di “Antispastico di mare”, una delle più belle, strazianti, dolci e nostalgiche canzoni italiane di sempre con “Maruzzella” di Carosone, Montale, il mare che riverbera la luce in un villaggio bianco e deserto e il respiro di De Andrè a benedire. Gli stridii di “Al segno”; ancora una volta un testo di ermetica magnificenza e il violino che sembra il vento che soffia e fischia tra le ossa di uno scheletro di balena su una spiaggia fredda e deserta del nord mentre, chissà da dove, suona un carillon. Infine “Malamalgama di nulla”, delirio di puzza d’alghe di sentina che sposa i Funkadelic e l’ Arkestra di Sun Ra e si apre con un estratto dalla “Sonata pomeridiana per auto parcheggiate e clacson” diretta dal maestro Simone Sassu.
Sarebbe stato arduo se non impossibile abbinare un vino a tutto ciò se non mi fosse giunta in soccorso una bottiglia di uno straordinario vino naturale: il Dettori Bianco 2007 appena imbottigliato e distribuito dopo tre anni di cantina. Probabilmente – con alcune annate del Tuvaoes, il primo Matteu e il Capichera degli ultimi anni – il miglior vino bianco sardo di sempre. Il rame del colore, la devastante e arrogante complessità dei profumi, la imponente ma nascosta presenza dell’alcol, la morbida polpa del sapore che sa insieme di antico e di futuro, difficile e ad un tempo talmente beverino da non esserne mai sazi, è il nuovo e definitivo international popular  wine come i Nasodoble sono il nuovo e definitivo International POPular Group.

1 Commento a “International POPular Group, international popular wine: Nasodoble e Dettori bianco 2007”

  1. alessandro zolo scrive:

    gliel’ho detto e scritto qua e là
    Grazie ad Antonio Canu per la lettura attenta come nessuno!
    leggendola mi sono emozionato e mi sono sentito onorato che una cosa così bella parlasse di un nostro lavoro!!!

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