QUALCHE VENATURA DI BONTA’

8 dicembre 2014  |  di Piero Careddu

FACCIA A FACCIA CON LA REGINA DELLE CONFETTURE DEL TERRITORIO.

Taribari è sempre a caccia di donne e uomini che abbiano qualcosa da dire al di fuori dei grossi circuiti commerciali. Personaggi che mettono il profitto al terzo posto del loro interesse, dopo qualità e salute di chi consumerà la loro proposta. Oggi è toccato alla giovane titolare di Venatura Jam, azienda produttrice di conserve alimentari del Nord Ovest più estremo della Sardegna. Mi viene sempre in salita scrivere di persone che stimo e delle quali ho un grande concetto, sia dal punto di vista umano che professionale e Giusi Ventura fa parte di quell’elenco. Una donna tenera e determinata di quelle che, senza troppi clamori, punta l’obbiettivo a testa bassa e con una visione della vita legata indissolubilmente alla terra, ai suoi frutti e ai ritmi della natura. Produce conserve naturali  dal sapore unico e, a parte le combinazioni insolite che ha creato negli anni, e che sono diventate pezzi unici nel panorama delle piccole produzioni, anche la più semplice e banale confettura di albicocche, fatta da Giusy ha quel qualcosa di, posso dirlo?, spirituale.

Giusy, come è nata la scelta di questa professione/passione?

Mi è sempre piaciuta l’idea di fare marmellate, e dopo aver lasciato l’università, nel 1999 ho iniziato a frequentare un corso che è durato quasi due anni sulla produzione, trasformazione e valorizzazione dei prodotti agricoli e zootecnici.
Questo corso è servito per farmi capire che la strada che volevo percorrere era proprio quella della trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e aprire un laboratorio.
Alla fine del 2000, pochi giorni dopo la fine del corso, ho prodotto la prima confettura “da vendere”. Natale era vicino, quindi ho preparato altri 4/5 prodotti per confezionare un cestino e proporlo ad amici e parenti per i loro regali.
Ha funzionato, i prodotti sono piaciuti molto ed è stato uno stimolo per andare avanti.
Mi sono chiesta: che cosa serve per poter fare tutto ufficialmente? La risposta era ovvia: un locale, le autorizzazioni, le attrezzature e soldi!
Ho fatto diverse domande per ottenere dei contributi, mi sono attivata per avere tutte le informazioni necessarie, ho preso i primi contatti con i fornitori, facevo delle prove di etichettatura e confezionamento dei vasetti.
Per varie ragioni i finanziamenti non sono mai arrivati.
Nel 2004 ho deciso che non potevo più aspettare, dovevo comunque fare il grande passo e dovevo farlo con l’attrezzatura essenziale, il resto sarebbe arrivato col tempo. Mi autofinanziavo con la produzione casalinga, ma non abbastanza.
Qui hanno avuto un ruolo fondamentale i miei genitori e familiari. Loro mi hanno sempre incoraggiato, aiutato.
Ed è grazie a loro se è nata Venatura, perché mi hanno sostenuto moralmente, ma soprattutto economicamente.
Sono stati loro infatti a finanziare la mia azienda. Sono stata molto fortunata, perché non tutti hanno questa possibilità e li ringrazio tantissimo per quello che hanno fatto.
A quel punto, con tutte le autorizzazioni e con l’attrezzatura essenziale, potevo presentare i miei prodotti sul mercato.
I 4 anni prima dell’avvio sono serviti per fare tanti esperimenti, provare le ricette e anche per stabilire una politica aziendale: solo prodotti freschi, solo di stagione, solo sardi (principalmente della Nurra. Il laboratorio è vicino a Palmadula e sono riuscita a trovare quasi tutti i fornitori in zona), nessun utilizzo di conservanti, addensanti e aromi.

Cosa provi quando nasce un nuovo prodotto?
I nuovi prodotti nascono a volte grazie a suggerimenti dei consumatori/clienti, a volte casualmente e spesso per idee assurde ma vincenti.
Sperimentare, provare e assaggiare è una parte del mio lavoro che mi piace molto. Seguire la nascita di un nuovo prodotto è sempre emozionante. E quando i colori e i sapori sono soddisfacenti è una grande gioia. E se poi piacciono anche al “mercato” lo è ancora di più!

Ti sei mai pentita della scelta?
No! Anche se ci sono spesso tante difficoltà da affrontare, sono molto soddisfatta della scelta che ho fatto e dei risultati che sto ottenendo. Ricevere sms o mail di persone che hanno acquistato i miei prodotti che mi scrivono felici, o commercianti che mi contattano perché  hanno sentito parlare positivamente di una mia confettura…sono piccole cose, ma danno grande soddisfazione. I prodotti piacciono e questo è per me un grande successo.

Hai intenzione di crescere, ingrandire la linea di produzione con nuovi percorsi?
Ho iniziato con una linea di circa 12 referenze tra marmellate e sottoli. Negli anni i prodotti sono aumentati, (ho inserito una linea di sughi e una di creme di ortaggi), alcuni li ho dovuti eliminare e sono diventati quasi 40.
Recentemente ho realizzato alcune bevande analcoliche alla frutta, sono già in commercio, ed è una linea che voglio ampliare.
Un’altra serie di prodotti che voglio sviluppare meglio è quella della frutta conservata nel vino: un primo prodotto è stato sperimentato l’anno scorso grazie alla preziosa collaborazione con lo chef Piero Careddu, ed ha avuto un ottimo risultato.
Un’infinità di altri prodotti e nuove linee invece, per ora restano solo un sogno, ma che spero di realizzare al più presto.

1 Commento a “QUALCHE VENATURA DI BONTA’”

  1. Max Casasco scrive:

    complimenti per la filosofia di quest`attivita` , spero di poter assaggiare presto i prodotti

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