LA BADANTE AL CONTRARIO

15 febbraio 2012  |  di Piero Careddu

APPUNTI DI LETTURA SUL ROMANZO D’ESORDIO DI GIANNI CARIA  “LA BADANTE DI BUCAREST”

La Badante di Bucarest è un romanzo che tratta di burle della storia, di ribaltamenti di vite e di lettura del fallimento annunciato di un sistema economico, quello capitalista, arrivato ad un capolinea di orrore e disperazione. Gianni Caria, new entry del variegato parco dei magistrati-scrittori, non sceglie( grazie a Dio!) la strada ruffiana del noir da classifica ma imbocca il sentiero tortuoso di una storia solo apparentemente surreale e di difficile digeribilità per gli stomaci deboli abituati al “cibo letterario” liofilizzato e inscatolato. Avvertenza per l’uso: non è un romanzo da svago e la sferzata di emozioni che offre non ha niente a che vedere con quelle da thriller incentrato sul poliziotto esistenzialista di turno: quì parliamo di pancia, di sconfitte dolorose, risentimenti e ricerca di un egoismo liberatorio e indispensabile per una sopravvivenza la cui unica e definitiva ambizione è rappresentata  dagli ottocento euro da mandare a casa a fine mese. La costruzione del racconto, in secondo piano dal punto di vista emozionale rispetto al fitto intreccio di sfumature psicologiche che si sviluppano nel crescendo,  ci parla di Maria, una ex insegnante di italiano di mezza età rimasta, insieme ad un marito mediocre, senza lavoro e prospettive nello scenario di un’Italia in piena bancarotta e fuori dall’euro. Preso atto degli inesorabili problemi di sostentamento suoi e di marito e figli, in un paese ormai in mano a quegli stranieri una volta avversati e cacciati, sceglie di partire per la Romania con un impiego di badante presso una famiglia di quella nascente classe media benestante del paese balcanico. Lascio alla lettura la scoperta del rapporto di simbiosi che si instaura da subito con il vecchio professore allettato e in stato vegetativo…  a partire dal cambio quotidiano dei pannoloni nasce un rapporto di impensabile comunicazione basata sui monologhi di fantasia della badante e sulla scoperta di affinità e passioni. E poi il rapporto prima freddo e distaccato con la padrona di casa e figlia del malato e la riscoperta di pulsioni sessuali che ridanno vita a una individualità in marcia verso l’autoannullamento. Tra le tante note di merito che vanno riconosciute a Gianni Caria, oltre a una scrittura impeccabile, c’è la capacità di aver scritto con lo sguardo e la testa di una donna  in gravi difficoltà materiali e umane e ho ragione di credere non si sia trattato di una passeggiata. La badante di Bucarest è un mix di durezza, amore, cinismo e poesia;  un libro che ci aiuta a capire i nostri tempi e a leggere il futuro più di certi testi di economia politica.

LA BADANTE DI BUCAREST
di Gianni Caria  -  Ed.  Robin – La Biblioteca del tempo  2012

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