Cosette di provincia

3 ottobre 2013  |  di Piero Careddu


Succede che uno che ama la terra, i suoi frutti, il suo vino decide con spirito di sacrificio di fare qualcosa in un territorio dove si fa molto poco e quasi tutto col denaro pubblico. Allora succede che con le proprie forze e tanto entusiasmo, ma già sapendo che se ne pentirà, tira su in due mesi un evento come non ne sono mai stati fatti: un incontro tra produttori di vermentino e il pubblico degli appassionati che non sono tanti ma neanche pochi. Succede che decide di dargli un taglio popolare, vero, sincero, senza patinature: una festa del vino senza farla sembrare troppo sagra ma neanche una ridicola fotocopia della Megafiera di Stogazzo!

Succede che i produttori aderiscono in tanti anche perché la quota di adesione è poco più che simbolica e hanno a disposizione spazio, pubblicità, visibilità sulla stampa, accoglienza, assistenza, musica dal vivo: da fare salti di gioia e ringraziare. Succede che la festa va bene e che l’afflusso è oltre le aspettative. Succede che tutto scorre apparentemente liscio come l’olio e che la serata finisce con tante donne e uomini che vanno via brilli, felici e convinti di aver ben speso i soldi dell’ingresso. Succede che qualche produttore si aspettava di più: con poche bottiglie di vino pensava di trovarsi uno stand privato da 40 mq, una hostess strafiga con autoreggenti a vista e dei bicchieri Riedel da Barolo . Succede che qualcun altro azzarda paragoni con fiere e festival fatti in altre parti d’Italia con contributi provenienti dal sottobosco della politica e clientele varie. Succede che forse questo povero e sempre meno entusiasta organizzatore non è adatto a convivere con un mondo, quello del vino in Sardegna, che salvo qualche ottima eccezione è fatto di provincialismo e di scimmiottamenti di altre regioni. Succede che il provincialismo nasce dall’ignoranza e che l’ignoranza è un nemico difficilissimo da combattere e che il povero organizzatore ex-entusiasta si rompe le balle e lascia i suoi interlocutori esterofili e modaioli a cuocere nel brodo della loro insipienza e ai loro magazzini pieni di vino invenduto grazie alla fantastica lungimiranza.

PUSOLE 2012 e roberto da Baunei

20 settembre 2013  |  di Piero Careddu

IL CANNONAU PUSOLE E LA BREVE STORIA DI UNO CHE E’ RIMASTO.
In quest’isola bella e stanca c’è un giovane uomo che non ha ceduto alla tentazione di fuggire lontano e ha scelto il cammino più faticoso e ingrato che è quello di lavorare la terra e fare un vino fuori da ogni logica di mercato. Roberto Pusole, 26 anni da Baunei, in realtà la sua piccola fuga in Piemonte l’ha fatta a 19 anni ma giusto il tempo di diplomarsi in agronomia e enologia per tornare con quel bagaglio di studi e conoscenze da aggiungere agli insegnamenti di nonno e padre per poter tenere alta la bandiera del cannonau ogliastrino. Continua »

Maìa. Gallura che strega.

17 settembre 2013  |  di Piero Careddu

VERMENTINO DI GALLURA DOCG “MAIA” 2012
Azienda Agricola Siddura – Luogosanto (OT)

Venerdì 13 Settembre scorso c’è stato a Sassari il Festival del Vermentino. Un evento che era un po’ mostra-esposizione, un po’ festa del vino, un po’ rimpatriata tra amici che non si vedevano da un po’. Ventuno produttori da ogni parte della Sardegna con una trentina di diverse interpretazioni di vermentino tutte di livello enologico altissimo. Essendo io coinvolto in prima persona nell’organizzazione dell’evento non ho avuto il tempo di assaggiare neanche la metà dei vini presenti e, solo sul finale di serata, ho preferito dedicarmi a quelle poche bottiglie che per me erano novità assolute tra le quali il Vermentino di Gallura “Maìa” di Siddura. Continua »

nasco-samba per adoniran

7 agosto 2013  |  di Piero Careddu

Queste poche righe su Adoniran Barbosa nascono davanti ad una bottiglia di un Nasco anonimo quanto buono e dolce. Un Nasco da Samba. Dedico l’articolo ad Antonio Canu che non potrò mai ringraziare abbastanza per avermi fatto conoscere Cartola. Continua »