UN SIGARO INDIPENDENTISTA (PER BRUNO BELLOMONTE)

22 giugno 2010  |  di Antonio Canu

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Ho, dal punto di vista ideologico, pochissime cose in comune con Bruno Bellomonte, dirigente di A Manca pro s’Indipendentzia e attivista politico incarcerato, a parte l’apparenza della nostra auto definizione politica di comunisti ed indipendentisti. A ben guardare infatti abbiamo un concetto molto diverso di comunismo e anche dell’idea di indipendenza. Ciò non attenua la mia rabbia per il fatto che attualmente Bruno sconti una condanna non ancora comminatagli: da circa un anno è infatti in custodia cautelare in carcere. Ma soprattutto sconta, con i suoi parenti, i suoi affetti e i suoi legali, la pena supplementare di essere detenuto in attesa di giudizio a Siano, vicino a Catanzaro. Tutto ciò mentre leggi e accordi sulla territorialità della pena prevedono che la stessa debba essere scontata il più vicino possibile alla residenza anche per detenuti già condannati. Figuriamoci per Bruno che, anche per la legge italiana, è ancora totalmente innocente. E allora la mia fumata del mese è per lui. E dal momento che il sigaro che degusterò è assai raro e che fortuna vuole che ne abbia altri due, li conserverò nella speranza di poterli fumare al più presto con Bruno, davanti a un buon bicchiere, ridendo e parlando di politica e litigando sulle nostre diversità ideologiche.

PETIT CIMARONES 
Produzione artigianale cubana in esclusiva per la tabaccheria Duke di Torino
Vitola: figurado (piramide)
Lunghezza: mm 160 – Ring Gauge: 54
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Questo splendido sigaro nasce dalla passione, dalle costanti frequentazioni e dalle conoscenze cubane di Salvatore Scollo. Per questi sigari Salvo sceglie personalmente, con la consulenza dei suoi amici produttori cubani, il tabacco dei migliori raccolti a San Luis nella Vuelta Abajo  e lo tiene a Cuba a stagionare. Poi, con dei moduli in legno creati apposta per lui in Italia ricalcati su grossi formati della antica tradizione cubana  ormai scomparsi, se li fa arrotolare da una delle migliori sigaraie cubane.  Ed eccolo qui, dunque, il Petit Cimaron  uno dei tre formati che solo occasionalmente si possono trovare nella sua tabaccheria (per altro fornitissima del meglio di ciò che la produzione sigaraia ufficiale cubana manda in Italia). L’aspetto è maestoso e quasi intimorisce. La capa perfettamente posizionata anche alla testa puntuta del sigaro è di un colorado molto scuro, setosa e quasi grassa. Il tatto, morbidissimo, evidenzia la perfetta uniformità del riempimento. Da spento sa di terra e di pepe. La partenza della fumata invece quasi disorienta. Davanti ad un tale oscuro gigante ci si aspetterebbe una forza dirompente invece il Petit Cimaron parte quasi soave nella forza e delicato negli aromi . Subito dolce di cioccolato mantiene una certa uniformità per la prima parte delle fumata che scorre placida, regolare e armonica. Giunto quasi a metà esplode di spezie, cacao e legno. L’intensità cresce di vigore ma sempre mantenendo una forza leggera che conduce ad un finale mai invadente, lungo ed armonico. Un sigaro meraviglioso e unico, dalla cubanità strabordante che brilla per genuinità e naturalezza. Non è certo un abbinamento da manuale quello che propongo, ma è quello che Bruno, ne sono sicuro, preferirebbe. Un” vino del contadino”  di un piccolo produttore di Cossoine scuro, forte e genuino che i pochi aficionados conoscono col nome di “su inu ‘e Antoni Bachis”. Bruno liberu!

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