DA CITTADINI A CONSUMATORI

29 gennaio 2011  |  di Zenzero

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IL RITORNO DI QUEL MALEDUCATO DI ZENZERO e DEL SUO VESPAIO (Zenzero è lo pseudonimo che qualcuno di noi usa di tanto in tanto per scrivere cose più cattive del solito sul VESPAIO, la rubrica polemica che dormiva da fin troppo tempo).

Per capire quanto ci siamo rincoglioniti basterebbe fermarsi un attimo a osservarci, in questi giorni di caduta dell’impero,  nella nostra totale incapacità di indignarci, di reagire, di pensare.  Ma questa è solo la rappresenntazione più fresca ed eclatante della decadenza del mondo civilizzato, del fallimento di un’idea di società al servizio del mercato.Diceva Josè Saramago: “L’UNIONE EUROPEA, HO DETTO SPESSO, TERRÀ IN POCHISSIMO CONTO I RAPPORTI DI POTERE FRA I DIVERSI PAESI CHE LA COMPONGONO. CI SARANNO PAESI FORTI E PAESI DEBOLI CHE DOVRANNO OBBEDIRE. IN EUROPA SI STA CONSOLIDANDO UN POTERE CHE RIDUCE I CITTADINI A CONSUMATORI. IN UNA CORNICE MONDIALE CHE, TRA L’INDIFFERENZA GENERALE, STA DISTRUGGENDO SISTEMATICAMENTE VOLONTÀ, IDEOLOGIE, COSCIENZE”. Saramago non era altro che un grande scrittore che azzeccava facili profezie: ed eccoci qua tutti uguali e moderati. La moderazione. Dobbiamo essere moderati in politica, bere moderatamente, fumare moderatamente, smettere di fumare con moderazione, scopare moderatamente, parlare e pensare moderati. L’unica cosa che siamo incoraggiati a fare con convulsa frenesia è Consumare. In fretta e senza soluzione di continuità, non si sa mai ci sia il tempo di soffermarci a pensare che, mentre ogni giorno buttiamo via tonnellate di cibo che non riusciamo a mangiare, tre quarti di mondo vive l’emozionante esperienza della fame. Fame quella vera che ti fa morire. Ma meglio non fermarsi, meglio continuare a mangiare merda, bere merda, respirare merda, vestire merda, guardare merda, applaudire merda. Non basta deridere l’Imperatore. Noi tutti, chi più chi meno, siamo suoi figli. L’imperatore stesso è prodotto e figlio di un progetto che nasce in tempi lontani. L’unica speranza di salvezza è iniziare a guardarci dentro e realizzare che lo sfascio e la decadenza parte da ognuno di noi.

1 Commento a “DA CITTADINI A CONSUMATORI”

  1. Fabio scrive:

    vorrei poter dissentire anche solo da un pezzetto di quel concetto impietosamente e tragicamente “reale” che questo articolo esprime. Ahimè esiste un imprescindibile filo conduttore tra la cultura di chi abita il mondo e la possibilità dei suoi governanti di poterlo gestire secondo i loro interessi piuttosto che sugli interessi della comunità e, con essa, della natura. E così, anche dopo aver sotto gli occhi la tremenda e forse irreversibile scissione tra “ideale” e “reale” ci troviamo a fare i conti con quello che tutti noi abbiamo contribuito a creare, ovvero la devastazione dell’identità culturale messa al servizio di una generalizzata compulsione al consumo scriteriato e totalmente senza controllo. Abbiamo fatto noi tutto questo? Non lo so. Però siamo rimasti a guardare mentre lo facevano altri. E forse è anche peggio…

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