Gioia e Rivoluzione

11 febbraio 2008  |  di Antonio Canu

Sigaro del libertado

IL SIGARO DEL LIBERTADOR. Non c’è dubbio, il robusto è il formato che fa per me! Ora che pare sia diventato molto di moda viene un po’ schifato dai superesperti e dai puristi perché considerato figlio di una moda che predilige i calibri generosi ma non affaticanti con fumate lunghe, More…anzi capaci di consentire fumate veloci, nervose seppur intense come i tempi frenetici che viviamo. Insomma, fatti i dovuti distinguo, una sorta di corrispondente “fast-food” nel mondo dei sigari.

Non sono d’accordo con costoro. Per niente.

E non solo perché ha queste misure il Partagas Serie D N. 4, sigaro che alcuni anni fami ha regalato una delle mie migliori fumate di sempre, ma anche perché tra i sigari di questa vitola si possono trovare alcuni dei più preziosi gioielli dell’arte sigaraia cubana.

Inoltre, sebbene sia un formato solitamente caratterizzato da grande forza e impetuosa personalità (pur con le evidenti differenze tra una marca e l’altra), riserva sempre qualche sorpresa regalando anche al fumatore esperto esperienze nuove e di grande originalità.

E’ il caso del Royal Corona di Bolivar, il sigaro che lo scorso fine settimana ho degustato per voi prendendolo dal mio humidor dove aveva riposato per circa un anno.

Fondata ufficialmente nel 1921, ma probabilmente operativa già dai primi anni del XX secolo, la marca Bolivar con le sue 20 vitole (una decina delle quali commercializzate anche in Italia) quasi tutte realizzate nella manifattura di Partagas, è famosa per la forza dei suoi puros.

Dunque accendendo un robusto di questa marca, che si presenta con una capa vellutata di un luminoso clorado maduro che ricorda il cioccolato, ben tirata e perfettamente rifinita alla testa, ci si aspetta impeto, forza, durezza. Invece, come dice il grande catador Simone Scelsa <<accenderlo è come sdraiarsi su un prato in fiore a primavera, respirando a pieni polmoni>>.

Al tatto il Royal Corona è compatto e perfettamente riempito ma soffice e a crudo conserva una leggera nota verde.

Dopo l’accensione un tiraggio subito morbido trasmette aromi di terra umida ed erba bagnata. Nel secondo terzo, con la combustione che procede perfettamente regolare, la fumata pur senza grandi evoluzioni si fa però ricca e untuosa, dolce di cioccolato e spezie con cui si arriva ad un finale appagante e caldo di caffé in torrefazione.

Insomma una fumata che risulta straordinariamente soddisfacente seppur uniforme. Manca la complessità, ma chissenefrega davanti alla gioia e al piacere!

Degli abbinamenti sperimentati il più riuscito mi è parso con un fresco mojito trdicional come lo fanno alla Bodeguita, ripetuto più e più volte durante la fumata, brindando nel nome di Bolivar el Libertador de las Americas, a Castro e a Chavez, con in sottofondo “Made in Dakar” dell’Orchestra Baobab dove, almeno musicalmente, Africa e Cuba si riunificato.

Buona fumata (gioiosa e libertaria).

BOLIVAR ROYAL CORONAS

Lunghezza: 124 mm.

Ring gauge: 50

Vitola. Robustos

1 Commento a “Gioia e Rivoluzione”

  1. caballero scrive:

    concordo che il Robusto sia un formato che accontenta il fumatore esigente ma che, grazie alla vita di merda che facciamo, non ha il tempo si sedersi per 2 ore con la propria donna a guardare un tramonto e sorseggiare una buona bottiglia….

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