Qualcuno glielo spieghi a Gabriele!

8 luglio 2009  |  di Piero Careddu

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RISTORANTE ”SAPORI D’OPERA”  A  CAGLIARI

Per favore qualcuno glielo spieghi a Gabriele Piga che è già un grande cuoco! Sembrerebbe non averlo ancora capito. A 32 anni ha preso possesso delle cucine di un ristorante prestigioso come quello del Teatro Lirico di Cagliari caricandosi sul groppone un’eredità pesantissima lasciata dal mostro sacro Roberto Petza: certo che il fisico glielo consente! Gabriele ha la credibilità dello chèf di razza già a partire da una mole imponente e da un viso e dei modi affabili al limite del tenero. Chi conosce e ama i dipinti di Botero sarebbe daccordo con me nel pensare che questa giovane realtà della gastronomia sarda  sembra uscita proprio da una di quelle opere…  Noi sassaresi amanti della buona tavola lo conosciamo bene da anni, io in particolare ho vissuto con lui le difficoltà del fare grande cucina in questa difficile città; più di una volta abbiamo finito le nostre serate a consolarci a vicenda davanti a una bella bottiglia. Ora il suo presente è Cagliari, la grande città, un mercato articolato e sicuramente più cosmopolita che gli consente di esprimersi con maggiori libertà e serenità. E i risultati si vedono tutti! Oggi siamo andati a fargli visita io e il mio compagno d’avventura Alessandro Dettori! Un pranzo fantastico! Ammesso che ce ne fosse bisogno abbiamo trovato un miglioramento su tutti i fronti: maggiori equilibri, ricerca più matura, armonie di sapori in sinergia con tipologie articolate di pane e vino e, sopratutto, una attenzione ancora più maniacale verso materie prime d’eccellenza. Quanto segue è il breve racconto di quanto ci è arrivato a tavola: sei portate che hanno confermato la grande mano di Gabriele e il suo background professionale.

LO STUZZICHINO: un gambero crudo che poggiava su una gelatina di pompelmo e un consommè di ananas con delle foglioline di rughetta selvatica. Il piatto da solo avrebbe teso verso una sensibile tendenza acidula: geniale l’idea di mettere a tavola un pane dolce alla ricotta che ha trasformato l’assaggio in un capolavoro di armonie gustative.

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TIMBALLO DI BACCALA’ CON VERDURE CROCCANTI E SORBETTO DI OLIVE: il climax andava crescendo. Sapidità, freschezza, freddo in un insieme molto stimolante.

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ZUPPA DI CAVOLO VERZA E GAMBERI: piatto che Alessandro ha definito dalle forti tinte contadine; effettivamente la rusticità elegante che nasceva dall’incontro tra verza e crostaceo richiamava cucina della mamma e voglia di averne ancora nel bicchiere (era servito in una coppa martini).

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SPAGHETTI COTTI IN BRODO DI SCORFANO CON OSTRICHE E CROSTACEI SCOTTATI: da spellarsi le mani!!! Un piatto semplicissimo dove Gabriele ha portato il mare in tutta la sua fragranza di sapidità e profumi. Impossibile descrivere con altre parole la perfezione di questa preparazione!

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RAVIOLI DI MAIONESE E PREZZEMOLO SU UNA SALSA DI SEMI DI BASILICO E RICCI DI MARE: anche in questo caso l’intelligenza del cuoco fa convivere armonicamente tutta una serie di elementi concettualmente difficili da accostare; grande gioco cromatico nella composizione del piatto con un effetto pittorico molto suggestivo.

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TARTARA DI SCAMPI CON GRANITA DI CHAMPAGNE E CAVIALE D’ARANCIA:  un finale scoppiettante dove ancora una volta una materia prima eccellente, gli scampi frechissimi, erano protagonisti ma “rinfrescati” da qualche cucchiaino di una balsamica granita di champagne…

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Abbiamo rinunciato al dolce perchè non ci stava più niente: solo della pasticceria sarda mignon accompagnata da un Sauternes servitoci dal Maestro Sommelier Vittorio Serra che ha seguito con classe e attenzione tutto il nostro percorso gastronomico inquesto ristorante caldo e accogliente. Ultimo, ma non meno importante, sguardo su un rapporto tra qualità e prezzo davvero di sorprendente onestà.    Cos’altro aggiungere se non degli auguri sinceri a questo amico chè è già un pezzo di futuro della ristorazione italiana…

SAPORI D’OPERA”, ristorante del Teatro Lirico, aperto dal lunedì al sabato (domenica chiuso), telefono 0704082315, saporidopera@live.it.

11 Commenti a “Qualcuno glielo spieghi a Gabriele!”

  1. gabriele scrive:

    Non ho parole,una recensione da brivido,sono veramente contento,sopratutto se colui che l’ha scritta e un amico e professionista che stimo dal primo giorno che ho avuto la fortuna di conoscere. Non so come ringraziarti,sono emozionatissimo.Sai benissimo quanto sia difficile trovare degli amici sinceri nel nostro ambiente,tu,Piero,fai parte della categoria chiamata “mosche bianche”quindi per me ha un valore immenso quello che tui hai scritto.Un grazie di cuore,e i miei più sinceri auguri a te e al grande Alessandro per la vostra nuova avventura,ci tengo a finire dicendoti,che della mia esperienza sassarese tra i miei ricordi più belli rimangono i tuoi pranzi, le tue cene e il nostro consolarci a vicenda davanti alle tue belle bottiglie di vino,amico anche in questi casi,dove eri sempre disponibile ad ascoltarmi e darmi consigli!! Con grandissima stima a presto Gabriele.

  2. Alessandro scrive:

    Umhhhh rivedendo la foto non era solo stanchezza….. (….) Mi mette serenità ed allegria incontrarti. Ti verrò a trovare il più che posso, nonostante le distanze. Un grandissimo abbraccio.

  3. jaco scrive:

    Mio Dio che cose buone. Per me che sto avventurandomi nel mondo della cucina è una spinta ad andare avanti. Grazie per regalarci sempre la vostra arte. giovanni

  4. Angelo Sanna scrive:

    ………Beh , che dire, due grandi e veri maestri quando si incontrano hanno tanti bei complimenti da farsi. Grandi sacrifici, grandi sbattimenti e notti insonne per risolvere i problemi. Ho conosciutto questi piatti una settimna fà e li ho visti nascere ed essere creati dalla padella all’impiattamento, ragazzi chef Piga è un grande, i suoi compagni di cucina ,Stefano e Gavino di grande supporto, Vittorio e Gavino, grandi e accoglienti padroni di casa, che dire……..sassaresi prendete la macchina e andate ad assaggiare un pò di “sapori d’opera”, cagliaritani andate a trovarlo e fate lui i vostre considerazioni, vi ringrazierà………ciao chef, Angioletto

  5. Federico Cappelli scrive:

    State sempre a pensare a magnà… parlo di tutti e tre… siete abituati troppo bene… e chi da Sassari va a Cagliari e chi da Cagliari va a Sassari… ma vi sembra… vabbhe, da gabriele grandissima esperienza venerdi scorso, ora bisogna salir su, muovetevi in quel di Badde Nigolosu, son un paio d’anni che aspetto la prima cena a Kent’Annos!!!!
    Un abbraccio Federico!

  6. fabrizia scrive:

    Un mega in bocca al lupo (cagliaritano!) a Gabriele….ora si, che il panorama gastronomico cittadino ha fatto un balzo in avanti, senza togliere nulla a Roberto. Speriamo che Casteddu sappia apprezzare, io lo proverò al più presto!

  7. Nicola Perra scrive:

    Ieri sera a cena ci siamo regalati un percorso degustativo piuttosto ricco, sotto l’attenta e impeccabile regia in sala di Vittorio Serra,che è la prova tangibile del talento e maestria di Gabriele: un tripudio di aromi,sapori e colori che appagano il palato e lo spirito!
    La strada tracciata da Roberto Petza dai tempi de S’Apposentu ha lasciato un segno importante nella mente degli amanti dell’alta cucina cagliaritana, ma Gabriele sta già dimostrando che l’eredità lasciata da cotanto chef è per lui una sfida da affrontare con entusiasmo e orgoglio.

    Bravo Gabriele, bravo davvero!

  8. roberto flore scrive:

    Eh bravo gabri…!! un grande già da quando abbiam lavorato assieme a Milano.. e ora dopo 5 anni e’ bello sentir parlare di te cosi bene..son felice spero di poter venire presto ad assaggiare di persona i tuoi piatti e ri incontrarci.. dopo tanto tempo..!! a presto un grosso abbraccio

  9. Silvana Cossu scrive:

    Meglio tardi che mai! sono una vecchia cliente del ristorante sa pedra nuda….una meraviglia e una meraviglia era tutto il Vs. staff.I tuoi piatti ci stupivano sempre e ci riemppivano d’immenso, in piu’ Gavino il grande accompagnava i tuoi piatti in modo raffinato e professionale. Una coppia vincente. In bocca al lupo……sarà un successo ovunque andrete

  10. Carla scrive:

    una delusione! ci sono andata una volta quando lo chef era Petza e ci sono ritornata di recente! un abisso!

  11. Carla scrive:

    La maitre, che mi pare di ricordare lavorasse precedentemente da Pomata, non ha idea di cosa sia la professionalità: sguaiata e veramente poco professionale!
    mi spiace per voi!

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