BARBERA CONNECTION

6 novembre 2016  |  di Piero Careddu

I  VINI  PRIMORDIALI E APPASSIONATI  DI UGO SIONIS DAL CUORE DEL SARCIDANO

Ugo Sionis e i suoi vini sono lo yin e lo yang. Sanguigni,  espressivi e primordiali questi ultimi, saggio e pacato, quasi zen,  lui nel suo conversare  a mezza voce, pieno di racconto e richiami al suo elemento primario: la terra, la sua terra, quel Sarcidano impoverito dai saccheggi della politica ma ancora ricco di bellezza e storia, di risorse naturali e potenzialità, di voglia di far conoscere al mondo un giacimento di risorse enogastronomiche inimmaginabile. Anche quando Ugo  è fortemente critico nei confronti di un mondo, quello del vino, ancora succube delle logiche di mercato, riesce a mantenere toni misurati e ragionati, rinunciando a quell’acredine e quella voglia di urlare che prende, per esempio me, quando si affronta l’argomento. Noi sardi abbiamo un senso delle distanze piuttosto comico: Nurallao e Sassari ci sembrano lontanissime e così abbiamo rimandato per due anni un incontro che finalmente è avvenuto, qualche sera fa, alla Caffe&Teeria Mannoni di Sassari,  in occasione di una serata dedicata ai vini organici. Intanto Ugo ci ha fatto un regalo per il quale non potrò mai ringraziarlo abbastanza: mettere a disposizione per la serata sei bottiglie di un Nasco ancora in botte e da far uscire chissà quando. Un Nasco pensato non per il fine-pasto ma per accostamenti non impossibili con piatti salati. Così abbiamo bevuto un vino ancora bambino ma già capace di regalare forti emozioni, nel contrasto tra le note grasse degli zuccheri residui e la pronunciata sapidità  (l’ho fatto incontrare con un piccolo timballo di cipolle rosse e casizzolu al pepe nero). La stella della serata era però il suo Barbera Sardo, vino ottenuto dall’omonimo vitigno da sempre presente nel Sarcidano: un’uva per la quale Ugo spende energie e ricerca da molti anni e che sta cercando di fare uscire dallo steccato in cui sono ancora imprigionati i vini di quei produttori, come Sionis, che hanno fatto la scelta coraggiosa di uscire dal coro dell’omologazione, rinunciando alle scorciatoie criminali di certa enologia corsara.

BARBERA SARDO 2014 Isola dei Nuraghi igt – Vigneto Santo Teru di Ugo Sionis, Nurallao (Ca)

Colore amaranto pieno, vivido e lucente con unghia cangiante verso il rosso cardinalizio. Naso espressivo ed ampio che si sviluppa su un tappeto di frutta rossa matura sul quale poggiano suggestioni vegetali e di spezie dolci. Con la permanenza nel calice si aprono al naso espressioni più evolute che rimandano a idrocarburi e torrefazione. In bocca si allarga subito avvolgendo il palato con trama di cotone morbido. La rotondità degli alcooli gioca a nascondino con un residuo acido importante anche per il proseguo della maturazione. Lunghezza aromatica decisa con ritorni del frutto nella fase retronasale. Un vino da mettere a tavola con il repertorio dei primi piatti della cucina autunnale,  stufati di carne con funghi porcini, grigliate di pesci grassi, anguille alla brace, pecorini di media stagionatura.

VIGNETO SANTU TERU di Ugo Sionis

Via Case Sparse 58 - 08030 Nurallao (CA)
tel: 0782 815382

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