MARRERI 2013 E LA BARBAGIA SENZA COMPROMESSI

10 giugno 2015  |  di Piero Careddu

INCONTRO CON ALESSANDRO “EDWARD TEACH” MONNI E IL SUO MARRERI 2013

Si, si, si!  In Sardegna si muove qualcosa di  serio. Ci sono giovani vignaioli che vogliono cambiare registro, che vogliono rischiare, che vogliono fare vini veri! Conoscevo virtualmente Alessandro Monni, alias Edward Teach, da cinque/sei anni fino a qualche sera fa. L’incontro nella terrazza dell’Hotel Bue Marino per assaggiare il suo “Marreri” 2013,  vino che Alessandro ha voluto dichiarare “rozzo” persino nella retroetichetta. Si avete capito bene! Ha scritto, fra le altre cose, vino rozzo. Niente di più falso: se c’è una caratteristica che predomina in questo cannonau (al 90%, il resto uve rosse presenti da sempre in quella vigna) è un’eleganza antica da vecchio stazzo pulito e pieno di odori di campagna, con tendìne di lino ricamate dalla padrona di casa e un pergolato sul patio. Nuoro non è città dalla grande estensione vitata e le vigne di Agrilogica, nome della cooperativa di Monni e soci, sono le meglio esposte di tutto il territorio: due ettari e mezzo di viti di dieci anni allevate a guyot nell’ottica dell’agricoltura integrata;  appena vendemmiate  le uve vengono trasportate nella cantina di Orune per la lavorazione. Dieci giorni sulle bucce senza filtrazione ma semplice illimpidimento per decantazione.  Trattamenti in vigna ridotti meno che all’osso e pratiche di cantina al limite dell’artigianale. Alessandro è un personaggio particolare, lunga barba folta e sguardo profondo con un look da vero contadino. In cinque anni di frequentazione in rete non mi aveva mai detto di essere laureato in enologia.  Colto e molto preparato sull’argomento, insegue il sogno di arrivare a produrre un vino completamente sano, pulito e fuori da ogni schema ed etichetta.  Con Marreri mi sento di poter dire che ha trovato la strada giusta.

MARRERI 2013 – Provincia di Nuoro igt – Società Cooperativa Agricola Agrilogica, Orune.

Colore rosso marasca vivo, lucido e denso.  Naso largo e ampio. Come tutti i vini che subiscono pochi trattamenti ha un primo impatto di volatile che sparisce gradatamente con l’ossigenazione in calice ampio. Riconoscimenti varietali di grande finezza e tipicità con evidenza di ciliegie sotto spirito e confettura di prugne. Corredo olfattivo impreziosito da suggestioni di viole e lavanda in piena fioritura. In bocca entra largo e suadente con trama di  velluto liscio. L’alcool e la glicerina avvolgono il palato sostenuti da tannini appena accennati e da una fresca acidità balsamica. Lunga la persistenza aromatica e retrolfatto che ritorna a gran parte dei riconoscimenti del naso.  Da mettere a tavola con antipasti di salumi speziati/piccanti, paste asciutte con sughi importanti, zuppe di pesce, tonno alla griglia, formaggi di media stagionatura.

3 Commenti a “MARRERI 2013 E LA BARBAGIA SENZA COMPROMESSI”

  1. genesio monni scrive:

    molto buono, l’ho bevuto con amici e ne siamo ghirati tutti sani e felici.

  2. Wine Dog scrive:

    Sugli abbinamenti cibo/vino sono d’accordo tranne che le zuppe di pesce. Conosco la Sardegna e ho visto molte volte accompagnare il pesce ai vini di struttura, scuri, ma in ottica di valorizzazione questo Cannonau dotato di vita, nerbo e soprattutto espressione si sposerebbe meglio a formaggi a pasta semidura terrosi minerali rigorosamente di latte crudo di pecora cagliati in presamica accompagnati da un chutney di melone bianco. la componente benchè semigrassa del pesce con lievi note di peperoncino secondo me non riesce a sostenere una zuppa meglio farla slittare con una bollicina dal dosaggio lievemente dolciastro e una bella acidità.

    THE WINE DOG COLPISCE ANCORA

  3. piero scrive:

    Wine Dog prima di poterti dare una risposta adeguata devo farti una domanda. Conosci il Cannonau di Roberto Pusole? Nel senso : lo hai bevuto? Perchè, come saprai, i Cannonau come i Baroli, i Brunelli, gli Aglianici non sono tutti uguali uno all’altro.

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