“Ma non dicevi di essere contrario all’utilizzo dei vitigni internazionali in Sardegna? “. Questa è la domanda che mi aspetto da molti che mi conoscono e che leggeranno questi appunti di degustazione. Io in realtà sono contrario a tutto ciò che fa moda, a tutto ciò che diventa trendy solo perché qualcun’ altro, che deve vendere qualcosa, lo ha deciso per me. Se uno chardonnay, un merlot o un tempranillo vengono allevati secondo natura in un qualsiasi territorio, che non sia quello di origine, lasciando che si plasmino e prendano tutto quello che quell’ambiente è in grado di dare loro, allora ben venga Sentenzia il vino di cui vi parlo oggi. Intanto due parole su Piero Canopoli, personaggio della scena vitivinicola sarda, che non ho alcuna difficoltà a definire il vigneron più completo: viticultore, enologo, sommelier e ristoratore con grandi abilità di cuoco. Tutte competenze che riesce a espletare con bravura e professionalità. La sua azienda, ormai sul mercato da una decina d’anni, è la Murales con sede ad Olbia e vigneti dislocati nelle zone più vocate del Nord-Sardegna. Specializzato in Vermentino di Gallura e Cannonau non ha paura a confrontarsi con novità e sperimentazioni. Da parecchi anni alleva il Viognier, vitigno a bacca bianca che da vita a grandi vini della Valle del Rodano al sud della Francia, che ha utilizzato finora per dare una punta di aromaticità ai suoi Vermentini. La vigna è a Murta Maria, a pochi chilometri da Olbia e da quelle uve, che Piero alleva senza trattamenti sistemici,  nasce questo particolarissimo bianco da Viognier in purezza,  che consiglio a chi cerca aromi, frutta e florealità nei vini bianchi.

“SENTENZIA”  Vino da Tavola (da uve Viognier)
VINI MURALES – OLBIA
info@vinimurales.it   cell. 3929059400
Allo sguardo dell’assaggiatore presenta un bel giallo paglia pieno e pulito.  Il naso trasmette suggestioni varietali che richiamano frutta estiva matura con risalto di pesca bianca e albicocca candita e florealità primaverile riconducibile alla magnolia e al jasmine tea. In bocca la freschezza e la sapidità esuberanti rafforzano le componenti aromatiche consentendoci di ritrovare al palato gran parte delle sensazioni rilevate dall’olfatto.  Le note morbide fanno capolino dopo la deglutizione regalando percezioni di equilibrio. Il finale è lungo e appagante con richiamo immediato al sorso successivo e un altro ancora. Un vino pronto e piacevolissimo che potrebbe riservare gradevoli sorprese dopo qualche anno di maturazione in bottiglia. A tavola con zuppe di conchigliacei piccanti e/o agliate, agnello in umido al finocchietto, formaggi semistagionati e caprini giovani ma anche all’aperitivo con tapas sapide e profumate.

Questo articolo è stato pubblicato mercoledì, 3 dicembre 2014 alle 09:50 e classificato in APPUNTI DI DEGUSTAZIONE, News. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi inviare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.