L’integralismo e il Toscano del Presidente

21 marzo 2008  |  di Antonio Canu

Johnny CashCerti fumatori di habanos sono dei fanatici integralisti, dei jihadisti del tabacco cubano. Io sono uno di loro! Non scambierei mai un Montecristo n. 4 con un Opus X anche se col prezzo di quest’ultimo di Montecristo n.4 se ne compra mezza scatola o quasi. Mi fanno pena quegli sfigati di Cigar Aficionado che nelle loro degustazioni comparate fanno superare i miei adorati cubani (ogni tanto,ovviamente, anche loro hanno un po’ di dignità!) da sigari dominicani, nicaraguensi, addirittura giamaicani solo perché, per via del ridicolo e criminale embargo che il loro stato ha imposto a Cuba, non hanno libero accesso ai migliori sigari del mondo. Ma il bello dell’esser religiosi fanatici è peccare e violare i dettami del proprio credo, godendo doppiamente della trasgressione e, poi, anche del pentimento con l’autoflagellazione del cilicio. Mmmm come si gode!
Perciò oggi una bella botta di emozione, oltre che una sessualissima fumata, me la sono regalata con un bitorzoluto sigaro italiano: il “Toscano del Presidente”, uno splendido sigaro fatto completamente a mano da solo tabacco della varietà Kentucky stagionata per oltre un anno, venduto dalla manifattura di Lucca in scatole da 32 ammezzati prodotte in numero ridottissimo.
A vederlo il Toscano del Presidente si presenta scuro con riflessi fulvi, storto come un tralcio di vite nel tardo autunno dopo la vendemmia. A crudo odora di cuoio, liquirizia e, leggermente, d’anice. Lo accendi e parte pieno, intenso e rotondo e ti avvolge la lingua di aroma di pasta di cacao e ti profuma tutto, barba e baffi e capelli e vesti, di odore di toscano, ma più fine ed elegante di quello a cui solitamente sei abituato. Nel finale si addolcisce, ma è quella dolcezza virile del nonno che ti abbraccia prima di metterti a letto, dopo averti fatto per l’ennesima volta racconti di guerra, pungendoti le guance con le setole della sua barba che rispunta. L’aroma di cioccolato al latte che arriva alla fine te lo fa fumare fino a bruciarti le dita. Vorresti cercare una pinzetta per fumartelo tutto, fino all’ultimo millimetro, come faceva il Grande Lebovski con le canne.
Anziché ad una bevanda, ad un distillato, questo sigaro mi è venuta voglia di abbinarlo ad un disco: il “Live at San Quentin” di Johnny Cash. Quando nel 1969 “the man in black” arriva nel carcere californiano di San Quentin per il suo concerto davanti ai detenuti ha smesso di impasticcarsi, ha trovato Dio ed una moglie meravigliosa ed è sulla via della redenzione. Ma è pur sempre uno che in carcere c’è stato ben sette volte, che ha vissuto da fuorilegge e che sa che il carcere è un inferno dove non c’è redenzione ma solo sopraffazione e vendetta dello stato sui diseredati. E infatti i circa 1.000 detenuti che lo guardano in silenzio salire sul palco esplodono in urla di affetto ed ammirazione quando Johnny li guarda e li saluta con l’ormai storico: “Hello, I’m Johnny Cash”. Quando poi Johnny canta, durante la canzone ispirata alla prigione, la frase “San Quentin possa tu marcire e bruciare all’inferno” e i detenuti impazziscono saltando sui tavoli e le guardie, terrorizzate, stringono i fucili carichi fino a farsi diventare le nocche bianche schiacciandosi contro i muri e le porte chiuse a chiave, beh l’abbinamento con questo sigaro raggiunge la perfetta armonia.
Quante cose che può evocare un sigaro, quante emozioni ed associazioni di idee. Perciò chiudo con un omaggio alla persona a cui erano dedicate, durante la mia fumata odierna, le volute di fumo del Toscano del Presidente. Una dedica in famiglia a colui che mi ha insegnato molto di quello che so sul cibo, sul vino e sulla politica. Che non vuol dire che mi ha indicato – come la logica da guide vorrebbe – in che ristoranti mangiare, che vini bere e chi votare, ma che mi ha insegnato a desiderare, a farmi macchina desiderante, e ad avere questo come metodo di degustazione: al mio maestro Piero Careddu.

11 Commenti a “L’integralismo e il Toscano del Presidente”

  1. piero scrive:

    Nostra Signora cantè maccu lu pattadesu!

  2. zenzero scrive:

    Bel pezzo compà! sono convinto, come lo era Mario Soldati, che non esiste digestivo più efficace di un toscano: non c’è grappa, non c’è mirto, non c’è amaro che dia conforto alle fatiche dello stomaco dopo una mangiata come questo capolavoro di antiestetica. Il grande regista, sempre lui, lo definiva il gorgonzola dei sigari e se il puro cubano, davanti al quale ci genuflettiamo, è la quintessenza dell’eleganza fatta tabacco, il nostro brutto anattrocolo sa dare emozioni, sapori, schiaffi al palato che nessun’altro sigaro possiede. Lunga vita…

  3. piero scrive:

    guarda cos’ho trovato…

    http://www.youtube.com/watch?v=SmVAWKfJ4Go

  4. antonio Canu scrive:

    che meraviglia! Il vecchio che fa “Hurt” dei Nine Inch Nails e, senza noise ed elettronica è più dark della pece e fa sembrare il buon Trent Reznor un bimbo impaurito!
    Di questa fase discografica, finale e maestosa, della carriera dell’uomo in nero nela quale reinterpretava brani di altri dandone la sua ineguagliabile versione ti consiglio – e consiglio a chiunque abbia testa e cuore – la cover di “Redemption Song” di Marley eseguita in duetto con Joe Strummer che, recatosi in studio solo per quell’incisione, non riuscì più ad andare via e rimase lì giorni in slenzio a contemplare la magia del maestro.
    Te lo immaggini: Cash-Marley-Strummer. Tutti gli altri miei oltre 2.000 cd possono pure andare a farsi fottere!

  5. piero scrive:

    non si fa così! sto trattenendo lacrime di commozione… ecco il video di cui parli:

    http://www.youtube.com/watch?v=dXjg0SowJiM

  6. yanez scrive:

    Scrivo con un mezzo Antico fra i denti, il terzo Mezzo della Notte: il secondo era un Extravecchio e il Primo, il mio primo Presidente. A me – continuando la seducente sinestesia – ricorda un genio, giovane come l’ultimo nato della dinastia granducale:Micah P.(resident? :-) Hinson.
    http://it.youtube.com/watch?v=GZb_swTfdaY

  7. antonio canu scrive:

    Caro Yanez, sono subito corso a riascoltare i due cd di M.p. Hinson in mio possesso trovando la tua proposta di abbinamento più che azzeccata. In particolare con le “11 songs from Abilene, texas” del secondo più che con le sofferenti del “gospel of progress” che trovo più da sigarette (a decine!).
    Comunque, pur non sapendo chi tu sia, sappi che se capiti da queste parti aprirò volentieri il mio humidor per te; così ci scegliamo un bel sigaro, ci mettiamo davanti ai miei dischi e ci sfidiamo nell’abbimanamento.
    Saluti a quel mengo di Sandokan.

  8. piero scrive:

    Visto che abbiamo preso la strada di questo bel delirio di abbinare canzoni a sigari (e a bottiglie perchè no?) ecco un vecchio amore mio e di Kanu: John Martyn. Tutti concordiamo nell’aver attribuito al Presidente atmosfere folk raffinate: una versione di May you never con ospite Kathy Mattea, brava folk singer americana e l’immancabile contrabbasso del fido Danny Thompson. Sembravano divertirsi molto…
    P.S.: io sto fumando l’ultimo Presidente che mi è rimasto e alterno le boccate, in onore di questa versione decisamente country, con Papa Van Vinkle bourbon 15 anni.

    http://it.youtube.com/watch?v=sBPTuAl2Qyk

  9. yanez scrive:

    Merito dell’unico Presidente che abbia la mia stima se sono capitato su taribari. Bel sito ( mi piace moltissimo la grafica dell’header ) gli articoli sono intelligenti, pochi e buoni in questo webbaccio sovraccarico di blog ipertrofici e autoreferenziali.
    Dietro il nick salgariano, a proposito, il Comandante Sandokan ricambia i saluti :-) si nasconde Jean, uno che scrive, mangia, fuma, beve a Torino. Quando posso lavoro curando contenuti per il web, tra cui quelli di un piccolo sito commerciale a carattere enogastronomico, di cui non aggiungo altro per non fare pubblicità.
    Non sono mai stato in Sardegna, ma se mi capitasse, la prospettiva di buone fumate e bevute inframmezzando interessanti conversari mi farebbe gran piacere.
    Per ora mi propongo di approfondire la lettura degli articoli e di aggiungere qualche commento.
    Buon lavoro e continuate così.
    Un saluto

  10. piero scrive:

    Ciao Yanez, ti do il mio benvenuto! vivi in una città alla quale sono legato da vicende esistenziali importanti (pur non essendoci stato tantissime volte). Quando vorrai dare contributi legati in qualche modo all’enogastronomia, che vadano oltre il semplice commento, sappi che sono graditissimi; non farai altro che spedicerceli e noi, come dicono i giornalisti, volentieri pubblicheremo..Questo naturalmente vale per tutti coloro che ci leggono.

  11. yanez scrive:

    Grazie Piero, sono molto contento di poter collaborare con voi. A presto.

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