Droghe, alcool e cazzate

10 marzo 2008  |  di Zenzero

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2008.Duemilaotto. Il mondo vive lo spettro della recessione, il fallimento delle politiche iperliberiste, la guerra che ancora è l’ago della bilancia in quasi metà della superficie del pianeta. Non si discute più di come salvare la terra dalla follia dell’autodistruzione sull’altare , del profitto, di come fare ad allontanare anche l’occidente civilizzato dalla paura della miseria diffusa, oramai dietro l’angolo; no, l’agenda politica di oggi ha all’ordine del giorno argomenti ben più prioritari: la devastazione delle conquiste sociali dei decenni passati, la messa in discussione dei diritti civili, la riproposizione di un’idea oscurantista di sessualità. E questo elenco indica, ahinoi!, solo una parte minima dei segnali di un mondo che regredisce a grandi passi e che non sembra trovare via d’uscita.
Anche sulle droghe l’ipocrisia e la disinformazione la fanno da padrone: una delle genialate di uno dei governi precedenti (perchè ricordarsi quale visto che su certe problematiche, sono ormai la fotocopia gli uni degli altri?) fu quella di equiparare la canapa e i suoi derivati alla cocaina e all’eroina. Mai come in questi ultimi anni si è registrato un aumento di utilizzo della cocaina tra i giovani: la cocaina costa sempre meno, non sei considerato un tossico anzi sei ben accetto in società e, grazie a una legislazione demenziale, a parità di rischio mi compro la droga che fa più figo.
Nessun politico parla di alcolismo, delle migliaia di storie quotidiane tristi e violente, del 29% delle donne che ha grossi problemi di alcool per solitudine, abbandono, emarginazione.
Che sia l’alcool da mettere sullo stesso piano delle droghe chimiche? E provare a ipotizzare una liberalizzazione controllata di tutte le droghe per tentare di sconfiggere le grandi mafie e il controllo del mercato?
Noi addetti ai lavori, pusher auorizzati e spesso complici cinici di questo grande disastro che è l’alcolismo dilagante spesso associato all’uso di droghe chimiche dovremmo, aldilà di qualsiasi tentazione proibizionistica, farci carico di arginare il problema con un lavoro di educazione al buon bere, alla moderazione, al riconoscimento della qualità. Per il resto altro non possiamo fare che sperare, un giorno o l’altro, appaia all’orizzonte un personaggio illuminato che capisca quanto è importante per un popolo la salute pubblica e decida di svoltare e di affrontare gli scogli della criminalità organizzata e del suo codazzo trasversale di collusi. Sperare in un supereroe : a questo siamo ridotti…

4 Commenti a “Droghe, alcool e cazzate”

  1. Presenza morena scrive:

    Letto cosi come lo descrive zenzero è non solo triste, ma ci mette senza mediazioni di fronte al futuro incognito ed incerto per il quale abbiamo lottato proprio nel senso inverso per i nostri figli. Aggiungo soltanto che questa riflessione ha delle radici più profonde poiché molti popoli del mondo basano la loro economia sulla produzione di alcune delle sostanze utilizzate per produrre la droga che arriva da noi, popoli tradizionali cui la parola droga così come la si conosce qua non esiste, che però senza l’aiuto di una produzione alternativa che sostituisca le piantagioni millenarie in modo di poter permettergli la vita, sono destinati a scomparire… A questo punto le alternative sarebbero solo due: si lotta per offrire loro un sostegno diverso o pensiamo “alla classica” come mentalità del primo mondo solo a noi?

  2. zenzero scrive:

    Cara Presenza, grazie del tuo contributo! le mie erano solo una sequenza disordinata di considerazioni su come il potere utilizzi le droghe per impedirci di pensare e di osservare criticamente gli orrori del mondo. Siccome non ho nessuna velleità giornalistica e gli spazi di questo blog sono limitati ho tralasciato di nominare alcune droghe pesanti molto diffuse, la più pericolosa che non si fuma ne si in inietta: la televisione!
    Le tue considerazioni sui milioni di contadini di paesi lontani che basano il loro misero sostentamento sulla coltivazione di coca e papaveri da oppio, sono giuste e indiscutibili. Non credo basti sostituire le coltivazioni illegali con piantagioni ortodosse se non apriamo poi dei mercati per le produzioni alternative. Il problema è sempre uno: il mercato della droga è in mano alle mafie, i governi sono in qualche modo collusi e da questa torta immonda ci mangiano in tanti con le briciole che rimangono ai contadini. (continua)

  3. zenzero scrive:

    Io resto dell’idea che l’unica strada da battere al momento è quella dellla riduzione del danno con la somministrazione gratuita e controllata.
    Parallelamente portare avanti una lotta durissima ai mercanti internazionali ma in questo caso mi viene da sorridere amaramente…

  4. Presenza morena scrive:

    Purtroppo tocca darti ragione, le lobby in questo giro, come in quello del petrolio, sono di un potere quasi assoluto.. e dico, purtroppo perche, ahimè, hanno esteso ed allargato la loro forza e tramite i media, fanno in modo di tappare gli occhi e zittire le voci..

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