SEMPLICEMENTE SANTI

24 febbraio 2011  |  di Yohanka Alfonso Contreras

UN’ ALLEGRO RICORDO DEL GRANDE CUOCO CATALANO SANTI SANTAMARIA dell’antropologa cubana Yohanka Alfonso.

La settimana scorsa è morto in Singapore, nel ristorante di sua figlia, uno dei cuochi più polemici di questi tempi. Se n’è andato il grandissimo Santi Santamaria a soli 53 anni. Amato da molti e con le stesse passioni odiato da altri, per aver avuto il coraggio di mettersi sempre in discussione mettendo le mani avanti a favore della cucina tradizionale spagnola degli ingredienti semplici e strettamente di stagione.
Difensore ad oltranza come nessuno dei piatti originari della sua amata terra, la Catalogna, si è riuscito a creare un impero che non gli è stato perdonato, ma soprattutto è passato alla storia per la sua aperta avversione alla cucina dell’ultramoderno Ferran Adrià, famoso nel mondo della ristorazione per la sperimentazione nel campo della cucina molecolare.
Instancabile lavoratore, si occupava in prima persona del suo ristorante bandiera, El Racò de Can Fabes http://www.canfabes.com/es che possiede tre stelle Michelin dal 1994, deteneva una rubrica culinaria in un magazino http://www.magazinedigital.com/buena_vida/recetas_de_santi_santamaria
e un blog d’autore http://blog.santisantamaria.com/, oltre a i suoi ristoranti nel resto della Spagna e all’estero.
Fermamente convinto di che il futuro della cucina si trova nel territorio, nel paesaggio, nella tutela del prodotto, la scomparsa di Santamaria è considerata una perdita immensa per la cucina spagnola.
La commozione causata non ha in nessun modo attutito le critiche dei suoi detrattori. I giganti, si sa, non smettono mai di suscitare scalpore. Un segno inequivocabile della sincerità con cui portò avanti lo scontro con l’èlite culinaria e del coraggio di esprimere pubblicamente le sue opinioni politicamente scorrette in pieno boom della cucina d’avanguardia in Spagna.
Clamorosa fu ilk suo rifiuto a collaborare con Mac Donald’s esibendo la personale antipatia alle manipolazioni dell’industria alimentare. I suoi fornelli si mantennero ininterrottamente ai margini degli inciuci delle star nazionali in materia di cucina, scommettendo ugualmente nella rinnovazione dalla cucina da un punto di vista che metteva al centro l’autoctono.
Curiosando su internet, leggo una delle sue ultime interviste. Un sondaggio che l’autore del blog “El comidista” nel giornale El Pais fece ai più rinomati cuochi sui piaceri colpevoli, quelle ghiottonerie di cui non riusciamo fare a meno nonostante ci generino vergogna o rimorsi.
La risposta di Santi fu indubbia: il suo piacere colpevole era il gin-tonic.. “è una bevanda assasina” dice all’intervistatore, “come obeso so benissimo che non conviene poiché ha zucchero e alcol e la somma delle calorie è una bomba, ma sono tante le cose sconvenienti”…”lo bevo da sempre poiché godo moltissimo il dopo cena e questo va associato al sigaro ed un buon bicchiere. E’ una delizia di bevanda perché ha un equilibrio perfetto che il nostro palato gradisce”.
Con quest’articolo vogliamo aggiungerci alle iniziative partite dai blogger, cuochi ed ammiratori di Santi Santamaria cucinando una delle sue ricette giacché non c’è omaggio migliore che dare continuità alla sua anima nella sua cucina:

BACCALA’ CON CIPOLLE TENERE

Ingredienti:
4 lombi de bacalà di 200 g cada uno
30 cipolle tenere piccole
4 denti di aglio
3 cucchiaini di curry in polvere
1/2 l d’olio d’oliva
Sale
Elaborazione:
Marinare durante 24 ore i pezzsi di baccalà con il curry in polvere.
mondare l’aglio, laminarlo e dorarlo nell’olio.
sbucciare le cipolle, inmmergerle nella’acqual bollente e freddarle con ghiaccio per fargli diventare bianchissime.
Riscaldare l’olio in una pentola, mettere il baccalà e quando l’olio diventa bollente, ritirare del fuoco e fare riposare 1 ora circa.
Saltare le cipolle in pentola antiaderente, riscaldare il baccalà, asciugarlo bene e servire insieme come dalla foto..

1 Commento a “SEMPLICEMENTE SANTI”

  1. Daniela (SenzaPanna) Delogu scrive:

    bel post, bel ricordo e bella ricetta

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